Entrando all’interno della villa, colpisce subito l’occhio la bellezza dell’atrio completamente affrescato in stile neoclassico, a doppia altezza, con apertura ellittica della volta, sorretta da quattro colonne, rifinite in scagliola ad imitazione del marmo. L’atrio è impreziosito da quattro tele con scene tratte dall’antico Testamento, realizzate alla metà del XIX secolo dall’artista Domenico Baroni, allievo del più noto pittore modenese Adeodato Malatesta.
Il salone d’onore ripropone la struttura architettonica dell’atrio di ingresso a doppia altezza con ballatoio. Nel salone sono collocati due pregevoli bassorilievi attribuiti al raffinato scultore Luigi Mainoni che operò nella prima metà dell’Ottocento. Al centro della volta, un tondo raffigura i personaggi mitologici di “Amore e Psiche”, dipinto realizzato negli anni ’80 dell’Ottocento dallo scenografo e decoratore Andrea Becchi. Nel livello superiore, si svolge un ciclo di otto tele, a imitazione del bassorilievo, raffiguranti scene dall’Antico Testamento eseguite dal pittore Luigi Manzini, nella seconda metà del XIX secolo.
Il giardino è parte del più ampio Parco della Resistenza che copre una superficie di oltre 100.000 metri quadrati. Fu il conte Luigi Alberto Gandini, proprietario della villa e appassionato di botanica e giardinaggio, a definire l’attuale estensione del giardino storico negli anni Settanta dell’Ottocento. A lui si deve anche la realizzazione dei tre laghetti presenti nel giardino, uno dei quali posto accanto ai maestosi esemplari di Gingko Biloba, pianta originaria della Cina.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.