Il giardino di villa Guicciardini Corsi Salviati rappresenta, nella storia dei giardini storici, un'importante testimonianza, in quanto contiene stratificazioni e trasformazioni stilistiche succedutesi in almeno trecento anni di storia a partire dal 1500.
Le prime notizie sulla villa e sul giardino risalgono agli inizi del XVI secolo, quando nel 1502 Simone di Jacopo Corsi acquistò da Luca di Andrea Carnesecchi "un podere posto nel popolo di San Martino a Sesto, con casa da signore e da lavoratore con orto murato. L'aspetto della villa di Simone Corsi è raffigurato in una lunetta attribuita a Bernardino Poccetti posta all'interno dell'abitazione e che raffigura la veduta della villa dal giardino come composta da due piani più una grande altana, la colombaia, una loggia al primo piano e il giardino all'italiana con aiuole rettangolari e una vasca al centro.
La più grande trasformazione di tutto il complesso avvenne nel XVIII secolo quando, dal 1708 al 1750 circa, villa e giardino vennero ad assumere le forme che, restaurate, sono giunte fino a noi. Il primo lavoro fu quello di apportare un maggior quantitativo di acqua attraverso nuovi condotti, al fine di potenziare le vasche esistenti e poterne costruire di nuove.
La villa venne trasformata così come appare allo stato attuale: le facciate furono ornate con decorazioni e stucchi; agli angoli dell'edificio furono create quattro torri terrazzate con logge, sormontate da balaustre decorate da statue, pinnacoli ed urne. Il palazzo acquistò nel complesso un'apparente simmetria e una maggiore preziosità, che ricorda alcune costruzioni barocche romane.
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