La struttura risale al 1640, anno in cui il marchese Giovanni Mosca commissiona una residenza estiva per lo svago e il riposo sulle colline fuori città. L’attuale complesso è il risultato di interventi successivi a quella data fra cui il più interessante è l’ampliamento avviato nel 1763 da Carlo Mosca Barzi e proseguito dal figlio Francesco. A Carlo si deve anche la ricostruzione della cappellina di raffinata impronta neoclassica. AI piano nobile all’interno della villa, Cesare Begni (1579-1659) affresca con soggetti mitologici otto stanze, restaurate nel 1797 da Ubaldo Geminiani, allievo di Giannandrea Lazzarini.
Seguendo la collina, i giardini sono disposti su tre terrazze collegate da scalinate. Il primo - tipico giardino all'italiana con vasca, aiuole e agrumi – accoglie i giochi d'acqua ancora funzionanti e già esistenti prima della ristrutturazione settecentesca, congegnati per sorprendere il visitatore con getti improvvisi. La seconda terrazza era occupata dal pomario, con piante da frutto, il terzo giardino dalle essenze aromatiche. Nel teatrino di verzura (XVIII secolo) si svolgevano, fra l'altro, le rappresentazioni dell'Arcadia pesarese.
Oggi è sede dell'Istituto Tecnico Agrario "Antonio Cecchi". Durante la stagione estiva il teatro all’aperto ospita eventi e appuntamenti culturali.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.