L'attuale edificio in stile barocco venne realizzato ad opera dell'architetto Giovanni Battista Bianchi verso la metà del XVII secolo, anche se la presenza di una struttura è documentata fino dal XIII secolo. La chiesetta adiacente e il grande salone del primo piano risultano essere affrescate da Ludovico Dorigny. Altri dipinti sono di Paolo Farinati e Sante Prunati.
Villa Arvedi si erge su due piani e al suo interno vanta numerosi affreschi e opere d’arte. Due sale al suo interno si distinguono per la loro vastità e per le decorazioni: la sala dei Cesari e la sala dei Titani.
La sala dei Cesari è collocata al pian terreno e si affaccia da un lato sul giardino all’italiana e dall’altro sul cortile interno, da dove si scorge la cappella. Al suo interno sono conservati degli affreschi cinquecenteschi, molto ridipinti, attribuiti a Paolo Farinati. Adiacenti al salone dei Cesari si trovano altri due salotti più piccoli caratterizzati da soffitti lignei affrescati (in tecnica trompe l'oeil) con scenografie di paesaggi fantasiosi e mitologici, attribuiti ai veronesi Sante Prunati e Giuseppe Falezza.
La sala dei Titani si trova al primo piano della villa e coincide con il grande salone d'onore a doppia altezza. È stata affrescata principalmente da Ludovico Dorigny intorno al 1720 con scene mitologiche. Nel registro inferiore delle pareti sono raffigurate le allegorie dei segni zodiacali, inseriti in una finta struttura architettonica, e le lotte dei Giganti. Nel registro superiore, invece, si distinguono la lotta fra dei Centauri e dei Lapiti, e l'episodio mitologico di Perseo e Medusa. Sotto alcune delle finestre piccole si scorgono i ritratti dei membri della famiglia Allegri. La volta è decorata con architetture d'illusione ed effetti prospettici, attribuiti a Francesco Galli da Bibbiena (1659-1739), che racchiudono riproduzioni dell'Olimpo, delle Tre Grazie e dei Venti.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.