Il tempio di Apollo si presenta con una recinzione in opera incerta, nella quale sono presenti pilastri in tufo; l'ingresso è unico, da via Marina, anche se prima dei lavori di restauro dovevano esserci circa dieci ingressi, in seguito chiusi e trasformati in nicchie, dentro le quali furono affrescate scene della guerra di Troia.
L'interno è caratterizzato da un peristilio con quarantotto colonne in tufo scanalate, originariamente con capitelli ionici, sostituiti da altri in ordine corinzio dopo il terremoto del 62, dipinti in giallo, blu e rosso; le colonne erano sormontate da un architrave in ordine ionico, decorato originariamente con metope e triglifi ed in seguito con grifi che sostenevano corone di foglie, al di sopra del quale probabilmente erano poste una serie di colonne più piccole con capitello corinzio: di questa seconda serie di colonne però non rimane alcuna traccia, asportate per essere restaurate dopo il terremoto del 62. Diversi piedistalli ospitavano alcune statue come quella di Venere, di Ermafrodito, quella in bronzo di Apollo arciere, probabilmente commissionata da Lucio Mummio dopo la distruzione di Corinto, la statua di un giovane Ermes, completamente ricoperto da un himation ed il busto di Artemide con arco: tutte queste opere sono conservate al museo archeologico di Napoli; completa l'atrio una meridiana.