Il teatro romano costruito nel II secolo a.C., fu poi fatto ampliare e migliorare da Matidia minore, cognata dell'imperatore Adriano, quattro secoli dopo. In seguito fu abbandonato e progressivamente sepolto sotto il terreno, fino agli anni '20 del XX secolo, quando i lavori cominciarono sotto la guida dell'archeologo Amedeo Maiuri; interrotti per la seconda guerra mondiale, questi furono poi veramente ripresi solo nel 1999, per poi essere finiti nel 2003.
Oggi il sito è completamente restaurato e in buone condizioni, ma chiuso al pubblico; per entrare serve infatti un'autorizzazione del comune. È il secondo teatro romano più grande della Campania dopo quello di Napoli.
Adiacente al teatro si trova un criptoportico risalente circa all'età sillana. Anche la sua storia è abbastanza travagliata, in quanto fu parzialmente scavato nel 1926 per poi essere completamente abbandonato; a differenza del teatro, però, i lavori definitivi di recupero e restauro sono terminati solo nel 2014, e da allora è raramente disponibile per visite guidate.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.