La grotta si trova nella frazione di Salto, in direzione dell'abitato di Pont Canavese e fa parte di un'area archeologica che comprende anche la grotta di Boira Cèra.
La Boira Fusca è stata la prima negli anni settanta a rivelare la presenza di resti preistorici, dal paleolitico inferiore all'età del bronzo, oltre a segni di presenza fino ad epoche assai recenti. Nel livello inferiore a una serie di sepolture del Calcolitico lo strato neolitico ha restituito utensili in quarzite, selce, opale e cristallo di rocca, oggetti in ceramica riconducibili al Neolitico antico (V millennio a.C.) ed altri fittili accostabili alla cultura del vaso a bocca quadrata padano nella sua fase media (IV millennio a.C.). Frammenti di lame a ritocco erto, una punto a dorso a spalla e un paio di punteruoli hanno riscontro nel neolitico antico della ceramica impressa ligure, mentre solo due frammenti di ceramica rossastra sembrano accostabili a questo orizzonte, tenendo conto del fatto che la datazione dei frammenti ceramici privi di decorazione è sempre molto problematica (Fedele, 1981).
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