Il 7 settembre 1592, nei pressi di un capitello con l’immagine della Vergine allattante, con S. Rocco e S. Valentino, ci fu l’apparizione della Madonna a una popolana che chiedeva si adoperasse perché in quel posto venisse edificata e dedicata una chiesa. Il santuario fu inaugurato il 1 maggio 1603, esempio di straordinaria bellezza di barocco veneto a pianta ottagonale, che, oltre ad essere il più antico santuario mariano della diocesi, conquistò una fama notevole con affollati pellegrinaggi di fedeli che provenivano anche da luoghi molto lontani.
Il soffitto risulta intagliato da Gerolamo Venturini e figli a bottega di Motta (1640), dorato e dipinto da Cataldo Ferrara di Portogruaro (1656-58), sugli ovati si trovano 8 tele di Sibille e Profeti di Antonio Carneo. Al di sotto le statue in stucco di evangelisti, dottori della Chiesa, separati da putti-cariatidi di Andre dell'Aquila. Nel tamburo sono presenti 16 storie della vita della Vergine. Nel centro del presbiterio troneggia dal 1688 l'altar maggiore in marmo bianco di Carrara in cui spicca l'icona del capitello della Madonna col bambino cautamente attribuita al Bellunello o all'ambito bellunelliano (1480?). Gli scomparti della volta sono di Filippo Zaniberti. I lunettoni delle pareti con Nascita della Vergine ed Assunzione di Maria in cielo sono di Baldassar d'Anna; mentre sulle due sovrapporte ci sono L'adorazione dei pastori e L'adorazione dei Magi di Giacomo Apollonio.
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