Si tratta di una piccola, deliziosa chiesetta perfettamente inserita e perfino mimetizzata nel fondo rustico che la circonda. L'intero stabile misura 23,2 m di lunghezza e 13 m di larghezza. La chiesa attuale, completata intorno al 1687, è un ampliamento della prima cappella, costruita fra il 1657 e il 1658 per volere dell'Abbate di San Pietro, su disegno e progetto di Don Cornelio da Perugia, priore dello stesso monastero, e del maestro muratore Ruffino da Assisi.
Incastonata come una pietra preziosa o una reliquia, nell'altare maggiore è conservata la Quercia su cui il merciaio Cristoforo fissò la tazza: un albero scheletrito, scortecciato e segnato dai chiodi degli ex-voto e dai tarli. Tale soluzione era stata pensata e voluta per salvare la giovane pianta dalla predace devozione dei fedeli i quali non facevano scrupolo di strapparle le fronde, corteccia e teneri ramoscelli. Ma il rimedio adottato provocò danni irreparabili alla pianta, provocandone la morte.
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