L’Abbazia di San Michele è un imponente complesso architettonico religioso di epoca romanica, sorto come abbazia benedettina, meta di grandi pellegrinaggi medioevali ed in particolare tappa della Via Frangigena. Si erge sulla Cima del monte Pirchiriano all’imbocco della Valle di Susa. Dal 1994 è monumento simbolo della Regione Piemonte. Ristrutturato, è affidato alla cura dei padri Rosminiani.
Secondo alcuni storici, già in epoca romana esisteva, nel luogo in cui sorge ora l'abbazia, un presidio militare che controllava la strada verso le Gallie. Successivamente anche i Longobardi installarono un presidio che fungesse da baluardo contro le invasioni dei Franchi, facendo del luogo un caposaldo delle cosiddette chiuse longobarde delle quali rimangono alcune vestigia nel sottostante paese di Chiusa di San Michele.
Le fasi iniziali della nascita della sacra di San Michele sono incerte e avvolte in un'alternanza di storia e racconti leggendari. Lo storico più antico fu un monaco Guglielmo, vissuto proprio in quel cenobio e che, intorno alla fine dell'XI secolo, scrisse il Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa. In questo scritto, la data di fondazione della sacra è indicata nel 966, ma lo stesso monaco, in un altro passo della sua opera, afferma che la costruzione iniziò sotto il pontificato di papa Silvestro II (999 - 1003), in precedenza abate dell'abbazia di San Colombano di Bobbio.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.