La Pontificia Biblioteca Antoniana è la biblioteca antica del convento della Basilica del Santo, a Padova. Come quasi tutte le biblioteche francescane, era denominata semplicemente «libreria», e risale alle origini del convento della Basilica del Santo, che verso il 1240 era in costruzione come «nobile monasterium». La storia della biblioteca si intreccia con quella della comunità dei Frati Minori Conventuali, dal medioevo ad oggi custodi del santuario. Caso forse unico in Italia tra le antiche biblioteche francescane, si è conservata sostanzialmente integra fino ai nostri tempi sfuggendo a razzie, dispersioni, confische.
Il patrimonio librario della Biblioteca è di circa 90.000 volumi, tra i quali alcune opere uniche, 200 incunaboli, più di 3.500 cinquecentine. Di pregiato valore il fondo delle cinquecentine ebraiche, molte delle quali sono a tutt'oggi copie uniche in tutto il territorio europeo. La più cospicua preziosità sono però i codici, il più antico dei quali sembra risalire al secolo IX. Vi sono altri manoscritti dell'anno Mille che, quasi con certezza, sono passati per le mani di sant'Antonio e, tra questi, si conserva qualche pezzo unico di opere fino ad ora non rintracciate in nessun'altra parte d'Europa. La Biblioteca conserva 41 grandi corali, tutti in pergamena, ivi trasferiti dal Coro della Basilica nel 1907; i più preziosi sono miniati da Niccolò da Bologna e dalla sua scuola. L'incendio del 1749 ne distrusse quattordici, subito rifatti in pergamena dalla Presidenza dell’Arca e decorati dal padre Giuseppe Cognolato con fine senso artistico, sono tuttora molto ammirati.
A documentare la storia e l'attività della Cappella Musicale della Basilica del Santo rimane l'Archivio Musicale della Cappella (ricercato soprattutto per gli autografi di Tartini), situato presso la Biblioteca Antoniana.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.