La facciata in pietra verrucana è divisa orizzontalmente da un’esile cornice in due registri. Quello inferiore è ripartito verticalmente da due semipilastri quadrati (ai lati) e da quattro lesene ad articolare gli spazi in cinque parti. Semipilastri e lesene sono decorati in alto da semi-capitelli su cui poggiano cinque archi ciechi includenti loculi e losanghe, secondo lo stile del romanico pisano.
I tre portali, delimitati da pilastrini a base rettangolare, sono sormontati da architravi scolpite a bassorilievo e due lunette ancora più sopra. L’architrave centrale è opera di Biduino e reca nell’iscrizione la sua firma e la data (1180). Raffigura la Resurrezione di Lazzaro e l’Ingresso di Cristo in Gerusalemme. Quella di sinistra raffigura una scena di caccia con due uomini intenti a suonare il loro corno (simbolo della civiltà) in mezzo ad animali reali e fantastici (simbolo del demonio). Quella di destra riporta invece due grifoni (incrocio tra leone e aquila) o ippogrifi (incrocio tra grifone e cavallo) che rappresentano il Cristo che doma un orso, simbolo del male.
L’interno spoglio si presenta con tre navate sormontante da capriate e terminanti con un’abside semicircolare (quella centrale) e due pareti piatte (quelle laterali). La navata centrale, più alta, è delimitata su ciascun lato da otto archi a tutto sesto retti da sei colonne, con capitelli medievali di chiese precedenti o romani di spoglio, e da un pilastro a base quadrata a sostituire la quinta colonna. All'interno si conservano l'antico fonte battesimale monolitico ad immersione (forse dell'XI secolo) e una terracotta della bottega di Andrea della Robbia raffigurante il Battesimo di Gesù. Le tele sono di vari artisti dei secoli XVI-XVIII.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.