Gli scavi, condotti dalla locale Associazione Archeologica Pandora sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, hanno portato alla luce una realtà insediativa complessa con un centro abitato sviluppatosi in età tardoantica e mantenutosi nei secoli dell'alto medioevo, di cui rimangono i resti di abitazioni, di una chiesa e di una torre di difesa.
Le tracce più antiche di frequentazione del sito si riferiscono all'epoca protostorica: fusaiole, rocchetti e pesi da telaio per le attività di filatura e di tessitura e frammenti di colatoi per la lavorazione del latte e testimoniano l'esistenza di un insediamento di agricoltori e pastori. I frammenti ceramici per la varietà di forme e decorazioni propongono un inquadramento cronologico dalla media età del Bronzo alla terza età del Ferro, dal XVI al II secolo a.C.
I materiali provenienti dalla Piana di San Martino sono conservati nel Museo Archeologico della Val Tidone a Pianello.
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