L'impianto urbanistico della città, risalente alla fondazione del III secolo a.C. è di forma allungata, in dipendenza dalle condizioni orografiche della collina, e si articola su tre vie principali parallele, intersecate ad angolo retto da vie secondarie. La città era circondata da mura con sei porte, su un perimetro di circa 3 km e occupava una area di circa 25 ettari, di cui solo un decimo è stato riportato in luce.
Teatro di epoca augustea, vicino al quale si trovano i resti di due piccoli templi di epoca imperiale e quelli di una ricca domus, denominata "Casa dei mosaici" per la presenza di pavimenti a mosaico del IV secolo in alcuni ambienti. Le terme imperiali Costruite in età augustea. Il mosaico in bianco e nero, decorato con creature marine, tritoni e Scilla e quello limitrofo con motivi geometrici sono stati datati al III-IV secolo a.C.
Nei pressi del foro, lungo il decumano orientale, si trovano anche i resti di un edificio termale di età repubblicana. Un’iscrizione menziona due praetores duoviri, Q. Pettius e C. Maecius che fecero edificare a spese pubbliche le terme. La struttura termale è in opus reticolatum. Il calidarium è diviso in due ambienti separati da sedili in muratura, entrambi pavimentati a mosaico, bianco e policromo. Quello policromo consiste in una larga cornice decorata a greche che racchiude un’altra cornice costituita da una treccia a due capi su fondo scuro. Essi poggiano su un pavimento con suspensurae. Sono stati rinvenuti anche i resti del forno per il riscaldamento della pavimentazione. Il frigidarium circolare, con sedili ai lati, è stato riutilizzato in età moderna e contemporanea per la costruzione di palmenti per la pigiatura dell’uva e la fermentazione del mosto. Il rifornimento d’acqua era garantito, oltre che dall'acquedotto di età augustea, da una cisterna, anch'essa riutilizzata. Gli stessi locali sono stati destinati ai servizi per i visitatori del Parco.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.