Il sito di Cuma, esplorato a più tappe a partire dal 1606, ma in modo sistematico solo dal 1852, è gestito dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei: la maggior parte dei reperti recuperati è conservata al museo archeologico nazionale di Napoli ed al museo archeologico dei Campi Flegrei.
La zona di Cuma fu già abitata a partire dalla prima età del ferro, o addirittura all'ultima fase dell'età del bronzo, da popolazioni indigene, come testimoniato da alcune necropoli, nelle cui tombe furono ritrovati corredi risalenti a tale periodo. La fondazione di Cuma, secondo la tradizione, avvenne intorno al 730 a.C., grazie alcuni coloni greci, Megastene ed Ippocle, provenienti da Calcide, i quali distrussero il piccolo villaggio e fondarono la nuova città su un promontorio caratterizzato da pareti ripidi e scoscese, ottimale per prevenire le incursioni dei nemici. Nel giro di pochi anni la colonia di Cuma si sviluppò rapidamente, aiutata dai favorevoli scambi commerciali con i popoli del Lazio e della Campania ed si espanse fino alla costa, tanto da avere il controllo su tutto il golfo di Napoli: furono infatti create delle sub colonie a Baia, Pozzuoli, Napoli, Miseno e Capri; l'egemonia di Cuma portò la colonia ad entrare in conflitto con gli Etruschi: una prima battaglia fu combattuta nel 524 a.C., mentre una seconda, di tipo navale, si ebbe nel 474 a.C. ed in entrambi i casi i cumani riportarono la vittoria.
Tuttavia dopo questo periodo la città cadde in una profonda crisi politica interna, che terminò con la conquista da parte dei Sanniti nel 421 a.C.; nel 338 a.C. fu poi occupata dai Romani, i quali le riconobbero lo stato di municipium per il sussidio dato durante le guerre puniche: anche il dominio romano non beneficiò a Cuma che continuò il suo lento declino, nonostante l'apertura della via Domiziana, nel 95, che consentiva un più facile percorso tra Pozzuoli e Roma, tanto che tra il IV ed il V secolo si ridusse ad un piccolo abitato su quello che un tempo era l'acropoli; con l'affermazione della religione cristiana, i templi vennero trasformati in basiliche, in particolare il Tempio di Giove divenne cattedrale della diocesi di Cuma: Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma, morì a Cuma, dove trascorsa gli ultimi anni della sua vita in esilio. Tra il 542 ed il 553 passò sotto il dominio degli Ostrogoti, per poi essere conquistata dai Bizantini; le altre dominazioni furono quella dal 717 dei Longobardi e quella dal 915 dei Saraceni, i quali la distrussero in larga parte, rendendo il luogo un covo di pirati: la storia di Cuma si arrestò nel 1207 quando venne distrutta dalle armate napoletane.
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