L'insediamento, data la sua posizione in vicinanza delle miniere, del lago e dei fiumi Bruna e Sovata, oltre che per la presenza di un terreno adatto a favorire l'agricoltura, si è sviluppato e popolato notevolmente, rimanendo abitato fino al I secolo d.C., già in pieno periodo romano-imperiale; ulteriori testimonianze hanno dimostrato inoltre che l'insediamento era già attivo sin dal Paleolitico. Sono però i secoli del periodo etrusco (IX-VI sec. a.C.) quelli che hanno visto la nascita di una vera e propria rete di piccoli villaggi con rispettive necropoli, articolata in quartieri distanti l'uno dall'altro alcune centinaia di metri, originariamente disposti lungo le sponde del lago o nelle immediate vicinanze (oggi la distanza è maggiore in seguito ad alcuni lavori all'alveo del Bruna nel 1912 che hanno diminuito il livello del lago). Le case dei villaggi dell'Accesa avevano dimensioni diverse a seconda del rango di chi le abitava, e mostrano diverse fasi di costruzione e di restauro da parte degli stessi abitanti. Il grande insediamento dell'Accesa doveva dipendere inoltre da Vetulonia ed avere un'economia basata sullo sfruttamento dei giacimenti metalliferi di Serrabottini, Fenice e Capanne: il collegamento tra il lago e la città vetuloniese era facilitato dal fiume Bruna, che nasce proprio dal lago dell'Accesa. Sconosciuto è il motivo della decadenza e scomparsa di questo ricco insediamento.
Nel territorio del lago, oltre alle necropoli dipendenti dai quartieri abitativi, sono state rinvenute altre aree sepolcrali. La necropoli di Macchia del Monte, situata tra i quartieri C e D, dotata di quattro tombe databili tra la fine del VII e l'inizio del VI secolo a.C.; la necropoli di Podere del Lago, sulle sponde nord-orientali nelle immediate vicinanze della Tenuta la Tabaccaia, composta da nove tombe (cinque tombe a fossa, due tombe a circolo e due a camera), databili dalla seconda metà dell'VIII secolo alla prima metà del VI secolo a.C.; la necropoli del fosso Sodacavalli, lungo la strada provinciale a nord del lago, composta da quindici sepolture di diverse epoche dal IX al VI secolo a.C.; la necropoli di Campo al Ginepro, poco distante da quella di Sodacavalli, contenente una tomba a fossa della seconda metà del VII secolo a.C. ricca di corredi oggi esposti al museo di Massa Marittima; e la necropoli di Podere Nuovo, composta da due tombe a fossa.
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