Palazzo Trinci è un edificio patrizio che si trova nel centro di Foligno, ed è una delle più interessanti dimore tardogotiche dell'Italia centrale.
Gli ambienti monumentali affrescati si trovano al secondo piano. In cima alla scala si trova un ampio vano, detto Sala di Sisto IV, dal nome del pontefice che nel 1475 fece rifare il soffitto ligneo su cui compare il suo stemma. È decorata da affreschi con motivi ornamentali e figurati della fine del Quattrocento/inizio del Cinquecento, ampiamente restaurati nel 1930.
Sul alto opposto rispetto alla scala si trova la Loggia di Romolo e Remo, con affreschi di Gentile da Fabriano sulla vita dei leggendari fondatori di Roma ai quali, i Trinci, volevano idealmente ricollegarsi. La vicina cappella è ricoperta di affreschi di Ottaviano Nelli datati al 1424.
Dalla loggia si accede alla Sala delle Arti liberali e dei Pianeti, la più celebre del complesso, in cui è dispiegato un complesso programma iconografico. Il vicino corridoio è in realtà il "ponte sospeso" che collegava il palazzo con la cattedrale. Sempre di Gentile e della sua scuola sono le figure monumentali ma frammentarie di Romolo, Scipione, Giosuè, David, Giuda Maccabeo, Cesare, Alessandro Magno e Goffredo di Buglione.
Tornando verso la Sala di Sisto IV si accede alla Sala dei Giganti, pure di Gentile e collaboratori, in cui si ammirano 15 delle 20 originarie figure monumentali di grandi personaggi della storia romana: Augusto, Tiberio, Camillo, Fabrizio, Curio Dentato, Manlio Torquato, Cincinnato, Marcello, Scipione l'Africano, Muzio Scevola, Catone, Mario, Publio Decio, Nerone e Fabio Massimo. Qui e nelle sale attigue si trovano alcuni dipinti significativi e alcune opere archeologiche legate alla storia del palazzo e degli edifici circostanti, come le sette teste di età romana che nel medioevo erano state collocate all'esterno della Loggia dipinta a simboleggiare le Sette età dell'uomo, o il rilievo con la Corsa delle quadrighe nel Circo Massimo, del III secolo d.C. già nel Palazzo Comunale.
I locali a nord ovest ospitano la Pinacoteca civica, mentre il Museo archeologico è stato allestito al primo piano: costituito nel 1762 dal nucleo raccolto dall'Accademia Fulginia, venne sistemato nel cortile e danneggiato dai bombardamenti.Comprende materiali lapidei e epigrafi di epoca romana e tardo-romana, urne cinerarie, sarcofagi e materiali vari di scavo, provenienti da Santa Maria in Campis (Fulginia) e Colfiorito (Plestia). La collezione epigrafica si deve all'erudito seicentesco Ludovico Iacobilli.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.