L’attuale Palazzo Rocca Saporiti, dal nome dell’ultima famiglia che ne fu proprietaria, è stato dimora di campagna, casino delle delizie e villa rustica della famiglia Ancini che nel 1498 acquistò un terreno su cui sorgeva una torre medievale fortificata. La sua ubicazione sembra corrispondere alla precettistica in merito alle dimore di campagna: da porsi poco fuori la città, vicino a un fiume e con vista delle montagne, secondo una concezione già elaborata nell’antichità da Plinio e Vitruvio, poi ripresa in epoca umanistica che vede nell’otium agreste uno sgravio dagli eccessivi impegni cittadini e politici. L’assetto architettonico ora visibile è il frutto di un accrescimento dell’edificio in varie fasi che culmina nella metà del ‘600 con l’imposizione dell’attuale facciata e che trasforma la primitiva dimora rustica in una raffinata residenza di campagna.
All’ interno un salone con soffitto a cassettoni e un fregio dipinti da artisti reggiani della seconda metà del sedicesimo secolo.
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