L’ingresso principale del palazzo di affaccia su via Ricci Armani a pochi passi dalle piazze del Duomo e della Repubblica, nel cuore della città. Un grande portale in pietra arenaria sormontato da un elegante balconcino in ferro battuto dà accesso all’atrio porticato che, con un efficace cannocchiale prospettico, attraverso tutta la lunghezza del palazzo fino a collegarsi, dall’altro lato, con l’ampio balcone affacciato sul fiume Magra. Ai lati dell’atrio sono due diverse scale, una di servizio e una di rappresentanza. Attraverso quest’ultima scenografica scala in marmo di Carrara, retta da due leggere colonne in arenaria, è possibile salire al piano nobile per ammirare l’ampia galleria vetrata conclusa da una pregevole veduta prospettica realizzata da Antonio Contestabili. Quest’ultima costituisce un vero tromphe l’oeil in cui un’ulteriore scala dipinta “sfonda” la parete e simula con una perfetta illusione prospettica una serie di ambienti immaginari.
Da questo ambiente si passa al grande appartamento di rappresentanza completamente affrescato con le raffinatissime quadrature di Giovan Battista Natali e numerose scene mitologiche e allegoriche dipinte da Giuseppe Galeotti. Il salone principale stupisce con una grandiosa volumetria accentuata dallo spostamento prospettico realizzato sulla grande volta a padiglione e definita dall’elegante ballatoio che ne circonda interamente il perimetro. Qui le quadrature del Natali incorniciano volte e pareti e si intrecciano con una tavolozza leggerissima fatta di verdi chiari, gialli, oro, rosa, violetti e azzurri, con le scene mitologiche del Galeotti che raccontano di rapimenti mitologici, fanciulle ritrose, inganni e metamorfosi. Le tre scene di maggiori dimensioni sono quelle che rappresentano il corteo nuziale di Nettuno e Anfitrite, la discesa di Mercurio nell’Ade e il rapimento di Europa.
Altre sale di dimensioni minori ma riccamente decorate con lo stesso stile, sono collegate al salone principale: due ambienti erano dedicati alla quadreria e in origine contenevano la famosa collezione dei dipinti dei Dosi, e l’alcova caratterizzata dalla ricca testiera del letto affrescata direttamente sulla parete.
L’appartamento di rappresentanza di Palazzo Dosi viene oggi utilizzato per presentazioni letterarie, mostre d’arte, convegni e set cinematografici, nonché come oggetto di studio architettonico e culturale.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.