L'oratorio di San Lorenzo al Seccio presenta uno specifico interesse per la sua ampia decorazione pittorica. All'esterno dell'edificio, sul muro nord, sono ancora leggibili tracce di affreschi: una grande raffigurazione di San Cristoforo (usanza all'epoca molto diffusa, stante la credenza che chi avesse visto, anche da lontano, l'immagine del santo non avrebbe subito nella giornata incidenti mortali) e una Ruota della Fortuna, rappresentazione profana che simboleggia l'imprevedibilità delle vicende umane.
All'interno dell'oratorio troviamo un ciclo di affreschi che ricopre interamente l'arco trionfale, l'abside e le due pareti laterali, fatto veramente notevole se si considera la collocazione impervia dell'edificio e l'esiguità della comunità che doveva abitare nelle baite vicine.
Una trascrizione seicentesca dell'iscrizione originaria posta sulla parete nord tra le figure dei santi Apollonia e Lazzaro (oggi ricoperta da altra iscrizione) indica in tal "Johannes Andreas" l'autore degli affreschi, nome che attualmente non consente una identificazione più precisa dell'artista. La datazione degli affreschi deve verosimilmente collocarsi all'altezza degli anni della consacrazione della chiesa (1446).
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