L’Oratorio attuale sorse tra il 1699 ed il 1738 su progetto di Francesco Rachis Conte di Carpeneto. Nella stessa area sorgeva un edificio di culto più antico, ampliato e modificato nel corso dei secoli per adattare la chiesa all’aumento di popolazione.
Entrando siamo subito colpiti grazie alle opere pittoriche che affrescano interamente le pareti, le vele e la cupola dell’oratorio. Gli affreschi sono un pregevole esempio di arte della prospettiva applicata al quadraturismo, tecnica decorativa che prevede di imitare ed inventare fantastiche architetture dipinte con finti marmi e finti arredi decorati. Grazie a questo stile, gli affreschi riescono a dilatare lo spazio in maniera impensabile all’esterno.
Gli affreschi quadraturisti si devono al genio di Francesco Casoli di Guarene, pittore con esperienza alla Scuola dei Galli Bibiena, a Vittore de Nicola di Locarno e a Giacomo Rapa o Rappa, forse di Lugano.
Le parti di pittura figurativa sono invece opera di Michele Antonio Milocco: sua la mano che dipinse nel 1753 i quattro evangelisti sulle vele della cupola, le figure rappresentate sulle ante dell’organo, gli affreschi laterali del coro e i quadri olio su tela dei tre altari (1748-1753), questi ultimi recentemente restaurati.
Di particolare pregio una pala d’altare raffigurante l’Annunciazione, opera giovanile del pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, datata 1585. La pala, proveniente dalla chiesa preesistente, attualmente è riposta nella sacrestia.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.