L'impianto originario della fucina risale verosimilmente al Cinquecento; verso il 1680 passò alla famiglia di fonditori saretini Bailo. Alla metà del secolo successivo la struttura era in grado di affinare la ghisa proveniente dai forni fusori della valle per predisporla alla lavorazione al maglio. Dal 1889 al 1984 si incaricò della gestione la famiglia artigiana locale dei Sanzogni specializzandosi nella produzione di attrezzi agricoli, in particolare coltri, versoi e vomeri per gli aratri. Dopo questa data l'impianto cessò la propria produzione e nel 1995 l'Amministrazione Comunale di Sarezzo decise di acquistare l'edificio e inventariare ed esporre gli attrezzi ancora presenti nell'ex opificio, che oggi costituiscono la Collezione Sanzogni.