La torre di Perletto è uno dei migliori esempi esistenti di torre carrettesca del XIII secolo. Unica vestigia della scomparsa fortificazione del borgo, è praticamente intatta, se si esclude la gigantesca statua della Madonna aggiunta alla capanna di sbarco. Nelle forme e nelle proporzioni ricorda molto quella di Murazzano, anche se il passo di ronda sulle caditoie è diverso. Qui le caditoie (6 per lato) sono chiuse su ogni angolo da una pietra a 45°.
Interamente in pietra svetta al centro del paese, accanto all’attuale palazzo della Piccola opera “Regina Apostolorum” (un ente di assistenza per religiosi) che sorge sì sul sito dell’antico castello ma senza più condividerne nessuna architettura. La torre è larga poco meno di 6 metri ed è alta 36 metri, con pochissime le aperture: un solo lato ha due finestre mentre in tutti gli altri ci sono solo strette feritoie.
L’ingresso è a terra (probabilmente aggiunto in un secondo tempo), all’interno una curiosità unica: la torre ha due forni, forse per resistere meglio ad un assedio. L’altezza della torre è esattamente dei metri quelli necessari a superare la collina che la divide da quella del castello dei marchesi di Cortemilia, il vero centro di comunicazione delle valli Bormida e Uzzone. Nell’altra direzione Perletto comunica con quelle tuttora esistenti di Olmo Gentile, San Giorgio Scarampi, Roccaverano. Ma si vedono bene anche i ruderi di quelle di Castino e Vesime.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.