La struttura monastica di Santa Rosa sorse ad opera di papa Innocenzo III per ospitare un gruppo di pie donne viterbesi che si erano ritirate sul colle San Marco a vivere secondo le regole francescane. Da questo momento la struttura, trovandosi sulla via Francigena, divenne un punto di incontro e di passaggio per i pellegrini diretti a Roma. Il santuario ospita, dal 1253, il corpo incorrotto di Santa Rosa. Presso il complesso monastico di Santa Rosa di Viterbo è in fase d'iniziale allestimento uno spazio espositivo riguardante, innanzitutto, la tradizione e il culto di S. Rosa, patrona della città. Sono da visitare la chiesa e la casa della santa che insieme al monastero di clausura rappresentano di per sé un'insieme monumentale di elevata importanza storica oltre che fungono da ampio raccoglitore di testimonianze culturali: oltre ai tanti paramenti ed arredi sacri (calici, reliquiari, candelieri, ecc.) numerosi sono anche gli ex-voto dipinti su tela, su tavoletta o in forma di bozzetti, raffiguranti la vita di Santa Rosa.