L'esposizione museale inizia con un viaggio nella storia dell’olivo, a partire dalle sue origini sulle navi dei mercanti fenici fino al suo diffondersi nell’antica Grecia con l’albero piantato dalla Dea Atena sull’Acropoli ad emblema della città. In un’altra sala scopriamo che l’olivo compare nel nostro paese dal VII secolo a.C. quando Etruschi ed Italici cominciano a conoscere le modalità di coltivazione della pianta. Interessanti da vedere nella sala 12 uno dei primi frantoi a trazione animale e nella sala 18 le ricche raccolte della famiglia Carli, frutto di anni di paziente lavoro, tra cui troviamo lumi ed oliere dal I millennio a.C. fino ad oggi con oggetti pezzi provenienti da parecchie nazioni.
Nel cortile del suggestivo Museo dell’Olivo, inseriti in un contesto naturale in mezzo ad olivi secolari, sono presenti antichi frantoi, presse e giare: un frantoio di origine spagnola del XVII secolo, un frantoio ligure del XIX secolo con macina in pietra e un altro frantoio spagnolo a macine coniche sempre del XIX secolo. All’interno del Museo vi è una biblioteca specializzata, dedicata all'olivo ed all'olio d'oliva, mentre il salone per le conferenze lo si trova nella struttura adiacente.