È una raccolta di antichi attrezzi e strumenti di lavoro trasferita dalla Provincia di Avellino al Comune di San Potito dall'architetto Eirene Sbriziolo, allo scopo di realizzare il primo Museo del lavoro in Irpinia. Il museo si trova nel palazzo settecentesco dei baroni Amatucci dove esiste anche l'archivio della famiglia dei Baroni Amatucci.
Sono presenti inoltre miniature di alcuni mestieri (lo scalpellino, il tipografo, il falegname, il “cucipiatti”, il barbiere, il ferraro) e riproduzioni di scene di vita materiale, quali l'uccisione del maiale, e la realizzazione di vetrine di vecchi negozi a grandezza reale. Al Museo del Lavoro è collegata la vecchia ramiera che nel periodo estivo è anche sede di manifestazioni eno-gastronomiche e della tradizione musicale irpina.