Durante i lavori di restauro del palazzo omonimo furono scoperti alcuni resti delle antiche mura greche che circondavano l’acropoli, riferibili al V sec. a.C. Si tratta del paramento della cortina esterna delle mura, costruita in blocchi di carparo sistemati per testa. Nell'area è conservato un ipogeo funerario paleocristiano, con 8 tombe ad arcosolio, disposte lungo le pareti, e 11 tombe a fossa, ricavate nella roccia. Queste tombe, inquadrabili nel IV–V sec. d.C., potevano contenere fino a 4 defunti. Le tombe a fossa presentano una pianta rettangolare e sono disposte in gruppi di 3; gli arcosoli erano originariamente rivestiti da uno strato di intonaco bianco e giallo, con le deposizioni collocate in tombe a cassa, scavate nel banco roccioso. Alcune delle sepolture risultavano già violate in antico, probabilmente fin dal VII secolo. All’esterno delle deposizioni, invece, furono ritrovati oggetti in ceramica di origine nordafricana e lucerne con simboli cristiani, utilizzati probabilmente durante le cerimonie funebri che prevedevano un banchetto rituale con i defunti (refrigerium).
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