La grotta, che si apre nelle rocce calcaree che costituiscono l'isola, conserva una documentazione molto importante della preistoria della Sicilia, in particolare del paleolitico superiore, in quanto fornisce immagini di animali del Quaternario, come il Cervus elaphus, il Bos primigenius e l'Equus hydruntinus, insieme ad alcune figure umane con maschere a testa di uccello e copricapi simili a quelle delle grotte dell'Addaura.
Oltre a questi graffiti vi sono dipinte figure palesemente più recenti; queste sono colorate in nero e rosso e rappresentano alcune figure umane maschili e femminili insieme a mammiferi e pesci tra cui il tonno presente fino ai giorni nostri nella vita e nella cultura delle Egadi.
Attraverso l'analisi stratigrafica, è stato possibile effettuare una delle pochissime datazioni al carbonio-14 della preistoria siciliana, che ha indicato l'anno 9230 a.C. (epigravettiano evoluto): la presenza nella sequenza stratigrafica di un frammento calcareo di notevoli dimensioni, con un bovide inciso, di stile del tutto affine alle raffigurazioni parietali sulle pareti, ha permesso di ottenere questa datazione assoluta.
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