La grotta dei Cervi è una grotta naturale costiera, situata lungo il litorale salentino in località Porto Badisco. È stata scoperta il 1º febbraio del 1970 da cinque membri del Gruppo speleologico salentino "P. de Lorentiis" di Maglie ed è il complesso pittorico neolitico più imponente d'Europa. In un primo momento le si diede il nome di “Antro di Enea”, per via della leggenda secondo la quale Enea sbarcò in Italia proprio a Porto Badisco. Il nome attuale deriva dalle successive scoperte dei pittogrammi.
I pittogrammi, in guano di pipistrello e ocra rossa, raffigurano forme geometriche, umane e animali, che risalgono all'epoca neolitica, tra il 4.000 ed il 3.000 a.C. Le figure rappresentano cacciatori, animali (cani, cavalli, cervi), oggetti, simboli magici, geometrie astratte e molte scene di caccia ai cervi (da cui il nome della grotta). Uno dei pittogrammi più famosi è il cosiddetto Dio che balla, che raffigura uno stregone danzante.
Anche se non è possibile visitare la grotta, potrete trovare una sala dedicata alla grotta dei Cervi nel vicino Museo Faggiano di Lecce: qui è possibile ammirare sei diorami (modellini tridimensionali) cinque dei quali riproducono minuziosamente l’interno di alcuni antri della grotta ed uno ne rappresenta la panoramica esterna.