La Fontana del Nettuno, detta anche di Piazza o il Biancone, è una fontana di Firenze realizzata da Bartolomeo Ammannati, situata in piazza della Signoria, in prossimità dell'angolo nord-ovest di Palazzo Vecchio.
La figura di Nettuno, realizzata in candido marmo di Carrara e che riprende i tratti di Cosimo I de' Medici, era un'allusione al dominio marittimo di Firenze; essa si erge su un piedistallo decorato con le statue di Scilla e Cariddi al centro della vasca ottagonale.
Benché la statua non fosse particolarmente apprezzata (si racconta come i fiorentini accorsi all'inaugurazione notturna della statua allo scoprire dell'opera notassero più il candore della statua che la sua bellezza, da cui il nome di "Biancone" e coniarono il motto "Ammannato, Ammannato, quanto marmo t'hai sciupato!") i lavori proseguirono nei dieci anni successivi, con l'aiuto dei migliori scultori della città per il bordo della vasca. Ai piedi del Nettuno stanno tre tritoni intenti a suonare delle tibie che zampillano acqua.
La vasca è ottagonale e contiene i quattro cavalli del cocchio di Nettuno (due in marmo bianco e due in mischio rosato), le cui ruote sono ruote celesti coi segni zodiacali, simboleggianti il trascorrere del tempo. Agli angoli della vasca sono presenti i gruppi di divinità marine (Teti, Doride, Oceano e Nereo), ciascuna delle quali ha ai piedi un corteo di ninfe, satiri e fauni in bronzo realizzati da Giambologna, capolavori delle sofisticate elaborazioni del manierismo fiorentino. Una delle statue presso l'angolo del palazzo, quella che guarda verso la parete, fu rifatta nel 1831 a Milano da Francesco Pozzi, dopo il clamoroso furto del carnevale dell'anno precedente.