Edificato intorno al 1219 dai frati francescani gualdesi, divenne presto un luogo di culto e penitenza. Anche San Francesco d’Assisi soggiornò in questo luogo intorno all’anno 1224. Fu abbandonato intorno al 1600 per poi essere recuperato e riportato al suo antico splendore a metà del 1900 da Salvatore Salerno.
L’eremo prende il nome dal terziario francescano Marzio che, affascinato dal luogo e dalla vita che vi conducevano i frati decise di rimanerci. Restò anche dopo che, nel 1241, i frati lasciarono il posto per tornare a Gualdo Tadino, più vicino alla popolazione. Qui visse come eremita per circa 60 anni, in preghiera e penitenza, “camminando scalzo tra rocce, ghiaccio e neve, con solo una rozza tunica”, come riportano le antiche testimonianze del tempo.
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