La domus di via dell'Abbondanza è stata scoperta nel corso di lavori edili nel 2004 e scavata fino al 2005. Si tratta di un esempio di abitazione signorile della prima età imperiale romana. L'importanza e la disponibilità economica del proprietario si esprimono sia nella posizione della domus nel tessuto urbano, con l'ingresso principale aperto sul cardine, sia nella ricchezza dell'apparato decorativo. Costruita fra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C., fu restaurata più volte e continuò a essere abitata almeno fino agli inizi del III secolo d.C.
La planimetria e lo schema architettonico appaiono molto regolari. Lo spazio era organizzato intorno all'asse che dall'ingresso passava attraverso l'atrium, posto oltre i limiti di scavo in direzione del Duomo, e arrivava al peristilio, di cui è conservata buona parte della struttura porticata, con basi di colonne disposte lungo i lati interni, a margine delle canaline di raccolta dell'acqua piovana. Ai lati del peristilio si aprivano le stanze riservate alla vita privata della famiglia, alle quali si accedeva attraverso importanti soglie a mosaico.
I mosaici, tutti in bianco e nero, sono ampiamente conservati e costituiscono l'elemento più affascinante della casa, grazie anche a una recente e accurata opera di restauro. Degli affreschi restano in posto solo alcune porzioni alla base di alcuni ambienti, ma numerosi frammenti sono stati rinvenuti negli scavi insieme a stucchi e a rare decorazioni in terracotta. Al V secolo d.C. si data la costruzione dell'impianto termale documentato dall'ambiente a ipocausto su suspensurae, ricavato scavando una delle stanze originarie della domus, già abbandonata da tempo.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.