La chiesa di Sant'Eusebio era una chiesa di Pavia, della quale oggi rimane soltanto la cripta. Costruita come cattedrale ariana da Rotari (636-652), divenne in seguito il fulcro della conversione al cattolicesimo dei Longobardi avviata da Teodolinda e dai monaci di San Colombano dell'Abbazia di San Colombano e che in seguito ricevette, proprio a Pavia, grande impulso da re Ariperto I (653-661) e dal vescovo Anastasio.
Del VII secolo resta oggi la cripta, che, sebbene rimaneggiata in epoca romanica, mostra ancora alcuni capitelli, rara testimonianza di scultura longobarda che mostra un allontanamento dall'arte classica attraverso forme originali ispirate all'oreficeria. Forse erano originariamente ricoperti da paste vitree o grosse pietre colorate, che avrebbero dato un aspetto più maestoso ed aggraziato all'insieme; uno è diviso in campi chiusi triangolari, che ricorda le coeve fibule alveolate, mentre un secondo presenta ovali longitudinali, assimilati a grandi foglie d'acqua, che sembrano derivare dalle fibule "a cicala" usate in tutta l'oreficeria barbarica da modelli orientali.
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