Il complesso delle Oblate è un edificio storico, già monastero, del centro storico di Firenze, situato tra via dell'Oriuolo 24-26 e via Sant'Egidio. Oggi vi hanno sede alcune istituzioni, in particolare la Biblioteca comunale delle Oblate.
Il complesso appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Qui era il nucleo primitivo dell'antistante ospedale di Santa Maria Nuova, fondato nel 1288 da Folco Portinari, su consiglio della nutrice di casa Monna Tessa, la quale istituì anche la comunità delle religiose infermiere oblate. Questo primo nucleo, costruito tra il 1285 e il 1288, aveva una chiesa, tuttora esistente nell'edificio dell'Archivio notarile, dedicata a "Santa Maria". Quando nei primi decenni del Trecento fu costruito un nuovo reparto per gli uomini sul lato opposto della piazza fu chiamato di "Santa Maria Nuova", e questo lato divenne il reparto femminile.
Sempre attorno a quegli anni, lo spedalingo Benedetto da Montebonello aveva peraltro provveduto a costruire qui ulteriori ambienti conventuali destinati al alcune pie donne che, sotto il nome di Oblate, provvedevano all'assistenza delle donne inferme, come agli ugualmente fondamentali servizi di preparazione del cibo, tessitura e lavaggio della biancheria e simili per l'intero complesso. Nell'orto annesso erano le fornaci e l'officina dove Lorenzo Ghiberti, nel secolo XV, aveva gettato le porte di bronzo di San Giovanni, e in alcune stanze annesse abitava il celebre pittore Pietro Perugino nell'anno 1498.
Nel chiostro e sotto i loggiati sono esposte varie opere di artisti del Novecento di proprietà del Comune di Firenze, donate nel periodo successivo all'alluvione di Firenze quale contributo alle gravi perdite subite dal patrimonio artistico della città (riallestite a cura di Laura Lucchesi e Cristina Poggi).
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.