Il complesso di Torre degli Embrici si trova nel cuore della valle di Vitalba, un'area incontaminata e fertile caratterizzata da lunghe distese verdi, uliveti e vigneti. L'area archeologica è estremamente interessante in quanto presenta una continuità di insediamenti umani dall'età preromana sino all'età federiciana. Il nucleo originario è costituito dai resti di una villa patrizia e di un impianto termale il quale, secondo le ricerche effettuate, risale all'incirca tra il I e il II secolo a.C.; una seconda fase di costruzione sarebbe avvenuta nel II secolo d.C., confermata dal ritrovamento di una moneta dell'imperatore Marco Aurelio Probo. Altre modifiche, come la costruzione di un ninfeo, sono datate IV secolo d.C. e verso la fine del V secolo d.C. fu aggiunta un'abside dotata di circa 11 metri di diametro. Nel VI secolo d.C., le nuove strutture furono dotate di un sistema di fortificazione e, nel VII secolo d.C., avvennero le ultime operazioni di ampliamento. Durante le ricerche è stata anche rinvenuta una statua in marmo della dea Afrodite, probabilmente datata I secolo e risalente alla scuola prassitelica. Il simulacro è attualmente conservato presso la biblioteca comunale.
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