Si tratta di un piccolo edificio a circa 1 km fuori dal centro abitato. La costruzione risale forse al XII secolo La principale caratteristica della chiesa è la sua pianta quadrilobata con una cupola centrale internamente emisferica racchiusa in un tiburio ottagonale, sul quale insiste un lanternino. Gli interni, in passato affrescati, si presentano ora spogli da ogni decorazione e permettono di cogliere meglio l'armoniosità dei volumi.
In assenza di documenti che ne attestino la data di edificazione, la datazione del monumento è problematica e potrebbe essere fatta risalire ad un periodo compreso tra l'XI e il primo XIV secolo. L'adozione di una pianta così poco diffusa nell'ambito dell'architettura religiosa occidentale svelerebbe degli influssi bizantini. Essa è stata infatti messa in relazione con altri edifici religiosi realizzati nell'area tra Venosa e Canosa. Per tale ragione la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria è stata riconosciuta monumento nazionale.
Recentissime ricerche e studi dimostrano invece che è stato accertato che Santa Caterina d'Alessandria, era molto venerata dai Cavalieri Templari, tanto che fra i toponimi più ricorrenti, scelti dai Cavalieri del Tempio per le intitolazioni delle costruzioni ex novo da essi realizzate, vi è spesso Santa Caterina d'Alessandria. La Chiesa rappresenta la postazione in cui i templari ricevevano la benedizione prima di imbarcarsi per mare verso la Terra Santa. Questo lo si è potuto decifrare anche grazie alla simbologia (quadrato, l'ottagono, il cerchio) emersa grazie ai recenti restauri (2011) prima di imbarcarsi per mare verso la Terra Santa. Questa importante testimonianza oggi viene dimostrata dalle visite soprattutto di turisti del Nord Europa, dove numerosi sono i studiosi dei cavalieri templari e che vengono a visitarla.
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