Vicinissimo all’Arco di Traiano (a cui deve il suo nome in quanto l’Arco in epoca longobarda fu inglobato nella nuova cinta muraria diventando porta “aurea” della città), ne fanno parte l’ex Chiesa di S. Ilario a Port’Aurea, edificio altomedievale, ed i resti di un complesso edilizio d’età imperiale (II secolo d.C.) con testimonianze di una preesistenza archeologica.
La chiesa di Sant'Ilario ha una semplice pianta rettangolare, cui si aggiunge un'abside semicircolare. Sull'edificio si elevano due torrette di diversa altezza, con tetto in tegole, sotto le quali si trovano due cupole visibili dall'interno, attualmente spoglio. Vi sono due entrate, una sulla parete corta che guarda verso l'Arco di Traiano, l'altra aperta nell'abside. L'interno non è pavimentato per consentire la visione delle strutture sottostanti la costruzione, e una passerella conduce da una porta all'altra.
La chiesa è presumibilmente di origine longobarda (VI-VII secolo), costruita su rovine precedenti. Il primo documento che attesta la presenza della chiesa e di un annesso monastero è, tuttavia, del dicembre 1148. Nel 1504 fu annessa da papa Giulio II al Capitolo Metropolitano. Alla fine del XVII secolo fu sconsacrata e trasformata in casa colonica. L'edificio ha così subito riparazioni e modifiche nel tempo, diventando irriconoscibile. Solo negli anni 1920 il Bertarelli individuò in esso la chiesa di Sant'Ilario.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.