La chiesa è ubicata nel cuore della Napoli greco-romana, nella piazzetta dedicata al dio Nilo al cui culto erano votati i mercanti egiziani. Il cardinale Rainaldo Brancaccio fece erigere nel 1385 una prima cappella di famiglia, dedicata ai Santi Angelo e Marco, nelle immediate adiacenze del palazzo nobiliare di loro proprietà. Il rifacimento che diede all'edificio l'attuale aspetto è del 1709, per opera di Arcangelo Guglielmelli, mentre l'unico elemento che risale all'antica costruzione gotico-catalana è il portale principale, su via Mezzocannone.
Alla destra dell'altare vi è la cappella che custodisce nella parete frontale il sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio, una delle più importanti opere scultoree presenti a Napoli, da considerarsi una delle prime e maggiori testimonianze del passaggio dalle forme tardo-gotiche a quelle rinascimentali. Pur avendo un tradizionale impianto a baldacchino, di chiara reminiscenza tardo-gotica (il gusto artistico a Napoli risentiva profondamente dell'operato di Tino di Camaino), il monumento presenta sculture e rilievi di evidente modernità per l'epoca. L'opera, in un primo momento collocata lungo una delle pareti della chiesa originaria, fu eseguita a Pisa tra il 1426 e il 1428 da Donatello ed altri maestri toscani come Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani e inviata a Napoli per mare. La parete sinistra della stessa cappella vede invece il quattrocentesco sepolcro di Pietro Brancaccio, di Jacopo della Pila.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.