La chiesa fu edificata nel XIII secolo con una prima ricostruzione nel 1347, data che è incisa sulle lesene poste all'entrata principale periodo in cui era curato Giovanni da Tresivio e intitolata al beato Maurizio e ai suoi compagni martiri, edificata per volontà e a spese dei vicini di Ponte e della famiglia Quadrio.
L'edificio fu oggetto di un grande ampliamento nella seconda metà del XV secolo, periodo in cui la chiesa fu arricchita di opere importanti facendo parte del ducato di Milano con la possibilità quindi di commissionare gli arredi sacri per adornare la chiesa, agli artisti del territorio della pianura con lo smembramento della chiesa dei santi Pietro e Paolo. La parte dedicata all'abside è l'ultima realizzata nel 1500. Il frontone è caratterizzato dal portale marmoreo in stile gotico con colonnina tortile e fregi vegetali, completo di lunetta ogiva con il dipinto a fresco raffigurante la Madonna col Bambino e san Maurizio di Bernardino Luini.
Le tre navate che compongono l'aula a pianta basilicale, divise da grandi colonne complete di capitelli scolpiti atti a reggere gli archi a tutto sesto. La parte superiore presenta il fregio lavoro di Giuseppe Reina dell'Ottocento, completo di tondi che ospitano le raffigurazioni di santi riferibili alle località prossime a Ponte. Si conservano affreschi del XV secolo, mentre l'altare maggiore ospita il ciborio opera dei fratelli Guicciardi originari di Ponte.
La navata sinistra ospita la cappella dedicata a santa Elisabetta con il polittico del 1501 di Giovanni Battista da Mussio o Musso. L'altare a destra dedicato alla Madonna delle Grazie, ospita l'ancona opera di Giacomo Del Maino, dorata e decorata di pregevole fattura degli ultimi anni del Quattrocento.
Due altari dedicati alla Madonna del Rosario e al Sacro Cuore sono posti lateralmente alla zona presbiteriale che è anticipata dall'arco trionfale dove è posto il grande crocifisso ligneo del XVI secolo. Il ciborio bronzeo dalla forma di piccolo tempio, fu eseguito dai fratelli Innocenzo e Francesco Guicciardi nel 1578.
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