La chiesa ha un impianto a croce greca. Sul fondo vi è l'altare maggiore, scolpito da Antonio Di Lucca e sovrastato da un dipinto di Achille Jovene del 1852, rappresentante San Giuseppe e la pia opera di vestire gli ignudi che sostituì un'opera dall'analogo soggetto di Domenico Mondo; mentre l'altare laterale sinistro è sormontato da una splendida Adorazione dei Pastori di Girolamo Starace-Franchis (noto ai più per aver realizzato degli affreschi nella Reggia di Caserta) e quello destro da una Santa Margherita da Cortona di ignoto artista del XVIII secolo.
Sulla volta si conservano in pessime condizioni degli affreschi eseguiti da Gaetano D'Agostino durante il già citato restauro tardo-ottocentesco. Al di sopra dell'ingresso vi è la cantoria sulla quale è posizionato un pregevole organo settecentesco in legno dorato. La sagrestia contiene arredi settecenteschi e tre dipinti, meritevoli di essere restaurati quanto prima: Il Transito di San Giuseppe di ignoto pittore sull'altarino e L' incontro dei Santi Pietro e Paolo e Il Martirio di San Gennaro alla Solfatara attribuiti a Niccolò De Simone alle pareti. In un vano successivo si ammirano alle pareti altre due tele di discreta qualità: L'Immacolata con i santi Pietro, Paolo e Gennaro di Giovanni Cingeri, un probabile allievo del tardo Solimena, (datata 1757) e Il Transito di San Giuseppe di Gaetano D'Agostino (datato 1888).
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.