L'edificio risulta nominato per la prima volta in una pergamena del 1157 dell'Archivio Capitolare di Santa Maria, ma non è da escludere che si tratti di una fondazione più antica. L'analisi delle murature ricondurrebbe alla seconda metà dell'XI secolo.
Di particolare interesse, è un ciclo di affreschi del XV secolo attualmente visibile principalmente nell'abside: il ciclo doveva estendersi anche sulle pareti laterali e sulla controfacciata. Molti altri frammenti di affreschi ed alcune scene integrali, infatti, sono emerse al di sotto dell'intonaco moderno. Al centro del catino absidale è rappresentato il Cristo Pantocratore in mandorla, contornato dai simboli dei quattro Evangelisti. Al di sotto vi è una fascia con i dodici apostoli che gira anche sulle spalle dell'abside. Nel 1975, durante i restauri, furono rimosse due figure di apostoli, ottocentesche, e messe in luce due finestrelle tamponate. I due apostoli erano probabilmente stati aggiunti in quanto non più visibili quelli rappresentati sulle spalle dell'abside, oggi nuovamente portati alla luce.
Lungo la base dell'abside vi è una seconda fascia di affreschi, di sicuro la più interessante: vi sono rappresentati dieci scene formanti un "ciclo dei mesi". I personaggi, laici, sono intenti alle attività legate alla terra o a quelle dello svago nobiliare. Il ciclo doveva girare anche sulle spalle dell'abside, così come quello degli apostoli soprastante; delle due figure mancanti sono recentemente emersi da sotto l'intonaco dei frammenti.
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