La Chiesa Cattedrale di San Giustino, intitolata anche all’apostolo Tommaso e alla Vergine Assunta, sorge su un‘antica fabbrica di una Chiesa precedente al 1069.
Nel 1335 Bartolomeo di Giacomo innalza i primi tre piani della torre campanaria che fu completata nel 1498 da Antonio da Lodi che costruisce la cella campanaria della torre ed il suo coronamento in forma di tempietto ottagonale. Tra la fine del ‘500 e i primi del ‘600 l'arcivescovo Matteo Saminiato restaura la Chiesa e fa eseguire nel 1599 il Fonte Battesimale in porfido di Verona. Nel 1703 un devastante terremoto fa crollare la cuspide del campanile. Tra il 1764 e il 1770 l'Arcivescovo Francesco Brancia trasforma completamente la Chiesa dandole il suo aspetto attuale. La decorazione della volta venne fatta a metà del XIX sec. ad opera dell'artista locale Del Zoppo.
Nel Presbiterio e nel Segretariato si trovano tele di pregevole fattura di Saverio Persico, brillante seguace del pittore settecentesco napoletano Francesco Solimena. Interessante è la presenza di un altro allievo del Solimena: Ludovico de Majo di cui troviamo una tela nella Cappella dedicata a San Gaetano. Da notare è il pregevole coro ligneo eseguito nel 1769 da Ferdinado Mosca, il più grande intagliatore abruzzese.
La Cripta della Cattedrale di San Giustino presenta una pianta irregolare che si articola in sei piccole navate di due campate ciascuna. Ad oggi risulta essere interamente realizzata in laterizio con elementi lapidei solo nei capitelli delle colonne e nei pilieri a fascio. Nella cripta sono conservati lacerti di affreschi riferibili al sec. XIV e XV ed un’arca marmorea in cui sono custodite le reliquie di San Giustino, patrono di Chieti e primo Vescovo della città, fatto scolpire nel 1432 dal vescovo Marino del Tocco.
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