Il castello di Ceppaloni si erge su di uno sperone roccioso che domina la sottostante valle del fiume Sabato. Le prime notizie storiche circa la sua esistenza ci riportano agli inizi del XII secolo, al tempo dei normanni, quando era tenuto da Raone II di Fraineta, signore di Ceppaloni. Non si può escludere, però, che già in epoca romana o longobarda vi fosse nello stesso sito un fortilizio, ipotesi questa che necessita di conferme sul piano archeologico. Comunque la costruzione ad opera dei normanni è da collocarsi nella seconda metà dell'XI secolo. Il castello, come pochi altri nella regione, venne a trovarsi in una posizione geopolitica particolare, trovandosi con il suo territorio nel regno di Napoli, al confine con le terre di Benevento che dal 1077 al 1860 appartennero, salvo brevi periodi, allo Stato Pontificio. Dal castello era infatti possibile controllare l'accesso alla città di Benevento dalla valle del Sabato, poco lontano dallo stretto di Barba, punto obbligato di passaggio dell'antica via Antiqua Majore che, imboccando la stretta gola, collegava Benevento a Salerno, passando per Avellino.
Il castello di Ceppaloni, avendo subito numerose fasi costruttive nell'arco di nove secoli, presenta una forma architettonica caratterizzata dalla sovrapposizione degli schemi costruttivi. Pur ammettendo l'ipotesi di un preesistente fortilizio longobardo, il castello per alcune caratteristiche salienti del suo impianto architettonico è inquadrabile nella tipologia dei castelli normanni del XI e XII secolo. Il castellum infatti sorge sulla cima del rilievo occupato dall'abitato ed è dotato di una cortina muraria che segue strettamente l'orografia della rupe. La pianta che ne risulta assume dunque nel nostro caso una forma che ricorda un triangolo i cui vertici sono più o meno arrotondati. Al perimetro esterno corrisponde una corte interna dalla medesima forma. Tra i due perimetri è posto il corpo dell'edificio, che si sviluppa su due livelli. Le tracce di interventi successivi soprattutto sulle strutture basamentali sono abbastanza evidenti.
Dall'analisi degli elementi architettonici si deve ritenere che l'impianto sia rimasto sostanzialmente invariato dall'epoca normanna e che poi abbia subito consistenti modifiche nelle strutture. Queste hanno interessato senz'altro le torri di cui era munito il castello. Di queste torri ad impianto circolare, tipiche delle strutture normanne, ci resta solo quella posta al vertice di nord-ovest, alla cui base si apriva l'antico ingresso del castello. Il posizionamento di tale ingresso, rasente lo strapiombo, ricalca un'antica tecnica difensiva, che poneva gli ingressi dei fortilizi dietro una curva della strada d'accesso. In epoca successiva, venute meno le esigenze difensive, questa porta venne murata e il nuovo ingresso fu posto sul lato di sud-ovest. Il castello, dunque a partire dal XVI secolo, cessate le necessità militari, acquisiva sempre più le caratteristiche proprie di un palazzo baronale.
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