La notizia più antica della presenza a Bivona di un edificio fortificato risale all’alto Medioevo e la si ricava dal Diploma Normanno del giugno 1101, che, nell’elencare i possedimenti dell’Abbazia della SS. Trinità di Mileto, accenna ad un «…monasterium castellarium, cum Bibona portum tonnarie…» (Diplomi Normanni a. 1101, giu., Ind. II). Successivamente, in un diploma di Carlo I del 1276, emanato per contrastare la politica di espansione territoriale ed economica attuata da alcuni feudatari, si avvisavano i nobili della Calabria Inferiore a non usurpare i diritti marittimi delle spiagge comprese nei loro feudi, poiché spettavano appunto alla Corona, ribadendo inoltre che i diritti marittimi di Bibona ricadevano sotto l’amministrazione della SS. Trinità di Mileto (Montesanti 1999).
Il castello si presenta oggi con una pianta regolare lievemente trapezoidale, con torri circolari agli angoli esterni. Il suo perimetro, torri incluse, misura circa 49×32 m ed è provvisto di mura di cinta dotate di scarpa difensiva su cui si aprono finestre di diverse misure e stile. Il mastio interno è di forma rettangolare, con tre piani, uno dei quali sottostante il livello del cortile interno, e lati di 25×15 m di lunghezza, di cui due, quello occidentale e parte di quello settentrionale, sono oggi visibili in elevato.
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