In seguito alla sua morte nel 1986, Parise lascia la sua casa al Comune di Ponte di Piave perché ne faccia una Casa di Cultura intitolata a suo nome. La casa che ha ospitato l’autore nel periodo più sofferto della sua vita e ne conserva le ceneri, si apre al paese. Subito al primo piano, in quello che fu l’atelier di Giosetta Fioroni, si trova la biblioteca, con il suo quotidiano fervore di persone, ognuna impegnata in un suo percorso che sfiora Parise; al piano terra invece il tempo si ferma per far emergere, qualche anno dopo, l’idea di Casa Museo, che permette di entrare in punta di piedi nella vita, nel quotidiano, quasi nell’intimità dell’autore, apprezzandone stile e poetica, amore per l’arte e per il bello, essenzialità e profondità del pensiero. Di stanza in stanza, tra le opere di Schifano, Fioroni, Angeli, Festa, De Pisis, è possibile ripercorrere il percorso umano e artistico di Parise riuscendo anche a capire i motivi della scelta di Ponte di Piave come sua dimora.