Al primo piano, nella stanza d’ingresso, dove si trovano i simboli del focolare domestico, sono collocati gli affetti familiari, la sua infanzia e la prima formazione. Si prosegue nell’altra stanza con la sua attività di agitatore politico e sindacale. L’antimilitarismo degli esordi, il primo esilio, lo sciopero agrario di Parma del 1908, la sua militanza a Milano, le lotte contro la guerra di Libia, la formazione dell’Unione Sindacale Italiana. Sintesi di un’attività frenetica, costellata da frequenti condanne, in cui Corridoni conquistò sul campo la fama di straordinario capopolo.
Al secondo piano ritroviamo l’ultimo Corridoni, che matura in carcere, in quell’estate del ’14, dopo lo scoppio della Grande Guerra, l’adesione all’interventismo. Lui è a fianco del Belgio martire, della Francia repubblicana, contro le forze della reazione e del conservatorismo rappresentate dalla Germania e dall’Austria.