Giacinto Scelsi (Pitelli, 8 gennaio 1905 - Roma, 8 agosto 1988), dopo essere entrato in contatto con i surrealisti a Parigi negli anni '30, si avvicinò grazie a Schönberg alla dodecafonia e alla musica microtonale. Successivamente si occupò di misticismo e di filosofie orientali. Viene considerato come l'anticipatore della minimal music e della musica spettrale.
Nel soggiorno è conservato il pianoforte Bechstein, strumento dei primi del Novecento con un’accordatura detta aurea, a 432 Hz, su cui Scelsi aveva la consuetudine di improvvisare e su cui ancora oggi amici e artisti di diverse generazioni propongono serate di Hausmusik. Il pianoforte è sormontato e attorniato da strumenti di ogni foggia, provenienti da tutto il mondo: fra questi conchiglie, campanelle, piattini, trombe tibetane, tam tam, gong, e una tastiera muta da viaggio dal sapore antico. Accanto sono situate le due ondiole, antenati preistorici delle nostre tastiere elettroniche, acquistate da Scelsi nel 1956/’57 per poter improvvisare al di fuori e oltre i confini della scala cromatica, alla ricerca di ciò che definiva il centro del suono.