È così denominata dal suo fondatore, l'abate Domenico Federici (1633-1720), che dopo un'intensa vita di diplomatico al servizio della corte di Vienna, di panegirista, poeta cesareo e bibliofilo, la costituì presso la Casa dei preti dell'Oratorio di S.Filippo Neri, dietro la chiesa di San Pietro in Valle, splendido esempio di architettura religiosa barocca. L'edificio, in parte ricostruito e interamente ristrutturato, è stato quindi in passato la residenza dei Filippini, allontanati dopo l'unificazione italiana, quando la biblioteca fu ceduta al Comune che ha continuato a tenerla aperta al pubblico.
La biblioteca è dotata di oltre duecentomila opere a stampa di cui fa parte un cospicuo fondo antico costituito da incunaboli, alcune migliaia di cinquecentine (fra cui diverse edizioni sonciniane), atlanti e volumi rari dei secoli XVII e XVIII, anche in edizioni straniere. Notevole pure il fondo manoscritti, comprendente alcuni codici del XV secolo (uno dei quali miniato) e svariate opere dei secoli successivi, oltre a lettere e autografi di personaggi illustri (da Leopardi al Pellico, da Verga a Capuana, da Garibaldi a D'Annunzio ad Eleonora Duse), nonché centinaia di copioni teatrali e composizioni musicali.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.