La basilica di Sant'Andrea è uno dei monumenti più importanti e conosciuti della città di Vercelli. Si tratta di un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi. Fu fondata nel 1219 per volontà del cardinale Guala Bicchieri e completata nel 1227. In essa si fondono in modo paradigmatico la tradizione romanica e i nuovi influssi del gotico europeo. La facciata stretta tra due torri (caso piuttosto raro in Italia), presenta tre portali strombati. Due fasci di colonnine attorniano il portale di centro e sfociano nel più basso dei due ordini di loggette che separano la facciata vera e propria da un frontone triangolare di ispirazione classicheggiante.
La basilica si presenta, al suo interno piuttosto spoglia di elementi decorativi che non siano le sottolineature cromatiche della slanciata tensione gotica degli archi e delle volte. Tra le opere d'arte che vi sono conservate va fatta menzione al monumento funebre a Tommaso Gallo, l'abate vittoriano proveniente da Parigi a cui il cardinale Bicchieri affidò la erigenda abbazia e che fondò a Vercelli un importante centro di riflessione teologica. Il monumento, posto nell'ultima cappella a destra che si affaccia sul transetto, risale circa alla metà del XIV secolo. Sul fronte del sarcofago è posto un gruppo di figure in altorilievo (alcune ormai mutilate): al centro troviamo la Madonna col Bambino; alla destra è posto il rilievo dell'abate Tommaso piamente inginocchiato e presentato alla vergine dall'apostolo Andrea; alla sinistra le figure di Santa Caterina d'Alessandria e di Dionigi lo Pseudo Aeropagita.
Di particolare interesse sono anche gli stalli lignei del coro. Si tratta di un'opera realizzata dall'ebanista cremonese Paolo Sacca a partire dal 1511. Gli stalli, danneggiati nel 1802 durante la soppressione degli ordini religiosi, vennero restaurati nel 1829 a cura dell'ebanista vercellese Ignazio Revelli Venticinque sono le tarsie di Paolo Sacca che si sono conservate: sulla cattedra centrale del coro è posta la tarsia di Sant'Andrea; le altre ventiquattro formano un'interessante teoria di nature morte, di oggetti liturgici e di scorci di paesaggi urbani. Su una di esse trova spazio anche la rappresentazione della facciata della basilica di Sant'Andrea.
Sulla destra della basilica si sviluppava il monastero voluto dal cardinal Guala Bicchieri per i monaci vittoriani. Degli antichi locali che ancora si possono ammirare si devono soprattutto menzionare la splendida aula capitolare (con quattro colonne centrali che reggono i costoloni delle nove arcate della volta) e, seppur rimaneggiato, il chiostro costruito al centro dei locali del monastero.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.