Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294, è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese, oltre che il simbolo della città ed è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. Dal 1327 ospita le spoglie del pontefice, attualmente conservate all'interno del mausoleo di Celestino V, realizzato nel 1517 ad opera di Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio.
La facciata di Collemaggio è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese, nonché uno dei punti più alti dell'architettura medievale italiana di stampo romanico-gotico. Si staglia quadrangolare al termine di una vasta piazza verde, mantenendo un'assoluta prevalenza di pieni rispetto ai vuoti, seppur mitigata dalla colorazione, secondo uno schema che rimanda al disegno architettonico del Duomo di Todi. La chiesa si presenta circoscritta da pesanti lesene angolari e suddivisa verticalmente da due cordonature che individuano la navata centrale; orizzontalmente, si riconosce una zoccolatura, un primo marcapiano che si arcua in corrispondenza del portale principale, una cornice marcapiano a mensola ben delineata ed, infine, un coronamento orizzontale piano.
Internamente la basilica si suddivide in tre navate di cui la destra, come in Santa Giusta, è curiosamente più larga della sinistra. Le arcate, otto per lato, sono ogivali e poggiate su pilastri a pianta ottagonale. Di particolare importanza i dipinti collocati lungo la navata destra ed in particolare la Madonna con le sante Agnese e Apollonia nella prima nicchia, l'Assunzione ed incoronazione della Vergine nella seconda e la Crocefissione nella terza, tutti databili alla prima metà del XV secolo. Lungo la navata sinistra, invece, è il celebre ciclo pittorico con Storie della vita di papa Celestino V ad opera di Carl Ruther da Danzica, allievo del Rubens; alla metà della navata faceva la sua comparsa, inoltre, un pregiato organo a canne andato distrutto nel terremoto del 2009.
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